mercoledì 11 settembre 2019

Il rap e la scuola: il rapporto tra i rapper e i banchi di scuola.

I rapper italiani nei loro testi hanno approfondito spesso il tema scolastico descrivendo la loro esperienza tra i banchi di scuola e il loro rapporto con il sistema educativo italiano.

Le vacanze estive sono finite e molti ragazzi sono tornati o torneranno a breve tra i banchi di scuola. C'è chi probabilmente è contento di tornare a studiare e imparare, anche se personalmente penso siano la netta minoranza degli studenti. Infatti molti avrebbero preferito continuare le vacanze e prolungare le feste.
Tra gli ex studenti che, probabilmente pensavano tutto ciò, ci sono i rapper che, nella maggior parte dei casi, hanno avuto dei brutti rapporti con la scuola.

IZI 

IZI in "Wild Bandana" feat. Vaz Tè & Tedua contenuto nell'album Pizzicato descrive la sua esperienza scolastica: "A scuola ci provavo, e lo studio era il mio tempo"; indicando probabilmente i suoi problemi scolastici ma anche il desiderio di evadere dalla sua realtà difficoltosa attraverso lo studio e la conoscenza. Tutt'ora nei suoi testi e nelle sue interviste si legge chiaramente il desiderio di conoscere che contraddistingue l'artista, nonostante abbia abbandonato le scuole all'età di 17 anni.

rapporto tra scuola e izi

Gemitaiz

Anche Gemitaiz non ha  avuto buoni rapporti con la scuola infatti in "Non cambio mai" il rapper romano canta: "A sedici anni mollavo la scuola". Gemitaiz infatti non ha avuto una grande carriera scolastica, ha sempre manifestato il suo disprezzo per la scuola e probabilmente per l'ambiente che lo circonda, senza mai nascondere il suo passato e il suo ritiro dalle superiori.

gemitaiz e il suo rapporto con la scuola

Madman

Madman è un grande amico di Gemitaiz e collega nel mondo del rap. La sua carriera scolastica è stata migliore del rapper romano infatti si è diplomato allo scientifico in sei anni, come rivela in "Veleno 6" in cui collabora appunto con Gemitaiz. Nella sua strofa rappa: "ho fatto lo scientifico, mica l'artistico."

madman e il suo rapporto con la scuola

Salmo

Salmo è uno dei fondatori della Machete Crew e uno degli esponenti più importanti della scena rap e hip hop italiana. In "Il senso dell'odio", il rapper sardo dice: "A scuola dormivo fino all'ultima ora" sottolineando la poca voglia di studiare dell'artista e il disinteresse verso la scuola. Salmo ha concluso i suoi studi diplomandosi al liceo artistico.

salmo e il suo rapporto con la scuola

Tha Supreme

Tha Supreme ha dedicato un'intera canzone alla scuola intitolata "scuol4", in cui descrive il suo odio verso lo studio e i compagni di scuola. Ripete nel ritornello: "mi sentivo un po' sprecato a scuola". Stava sempre all'ultimo banco senza studiare e senza sapere nulla, mantenendo anche un brutto rapporto con i compagni che lo vedevano diverso anche solo per il suo modo di vestire.

tha supreme e il suo rapporto con la scuola

Massimo Pericolo

Più volte Massimo Pericolo ha manifestato il suo disprezzo verso la scuola, in "7 Miliardi" il rapper dice: "Fanculo la scuola". Mentre in "Amici" canta "bigiavo la scuola" che è un'espressione lombarda per dire che non andava a scuola.

massimo pericolo e il suo rapporto con la scuola

Murubutu

Murubutu è un caso molto diverso da quelli citati precedentemente, infatti è un rapper che ha fatto della sua formazione e educazione uno dei suoi punti di forza. Nonostante essere un cantautore italiano che scrive e canta testi molto impegnati e anche un professore di storia e filosofia di un liceo a Reggio Emilia. Murubutu definisce così, in un'intervista alla Repubblica, la sua attività musicale: "Ho unito sonorità tipiche dell'hip hop alla volontà di veicolare contenuti culturali, il che andava di pari passo con la mia attività di insegnante".

murubutu e la sua attività di professore

domenica 8 settembre 2019

L'Italia porta a casa due vittorie contro Armenia e Finlandia e si avvicina sempre di più alla qualificazione per gli Europei.

La sosta per le nazionali si chiude con l'Italia che porta a casa sei punti battendo Armenia e Finlandia.

L'Italia dopo due discrete prestazioni è riuscita a continuare la striscia di successi raggiungendo le sei vittorie consecutive e consolidando il primato in testa al girone J con 18 punti. La squadra azzurra è in crescita, ma dimostra comunque di avere dei limiti di concentrazione e gestione del pallone derivante, forse, dalla giovane età di parte della rosa convocata da Mancini. 
Il tecnico infatti, dopo la delusione dell'esclusione dai mondiali, ha deciso di rinnovare la formazione italiana convocando molti giovani promettenti che si erano distinti con la nazionale under 21 e con il proprio club. Si sono visti i miglioramenti legati al ringiovanimento della rosa che aggredisce il campo e dimostra di avere un grande spirito di sacrificio.

Armenia-Italia 1-3

Nel primo tempo l'Italia è entrata poco concentrata, sottovalutando l'impegno. Ha pagato questo atteggiamento subendo goal nei primi minuti di gioco. Dopo una distrazione dell'Italia in fase di impostazione, l'Armenia si è lanciata in contropiede finalizzando il contropiede con un destro di Karapetyan che ha scheggiato il palo per poi finire in rete.
Gli azzurri hanno reagito subito allo svantaggio trovando il pareggio con Belotti che ha appoggiato in rete un cross al bacio del terzino sinistro del Chelsea Emerson. Durante il recupero del primo tempo, l'autore del goal armeno si è fatto espellere per seconda ammonizione per un fallo che, secondo me, è stato valutato in modo troppo severo.
Nel secondo tempo l'Italia ha creato azioni su azioni con l'Armenia che, schierata in difesa, tentava di mantenere il pareggio. La formazione azzurra passa in vantaggio al 77' con Pellegrini che stacca di testa battendo il portiere. Tre minuti dopo arriva il colpo del ko con un tiro di Belotti che rimbalza sul palo e carambola in rete dopo aver impattato sulla schiena del portiere armeno, il goal è considerata un'autorete ma è evidente lo zampino dell'attaccante del Torino.

vittoria dell'Italia in rimonta contro la nazionale dell'Armenia
Federico Chiesa ritratto durante Armenia-Italia


Finlandia-Italia 1-2

In questo caso l'Italia entra bene in campo e crea subito grosse occasioni dominando il primo tempo con un'ottima prestazione, in particolare, di Sensi. Vengono create molte azioni, ma la rete non arriva.
Bisogna aspettare il secondo tempo per vedere l'Italia in vantaggio grazie al goal di Immobile che spedisce in rete il cross di Chiesa. Poi il migliore del primo tempo, Sensi, si addormenta, consegna la palla alla Finlandia in zona pericolosa e poi causa il rigore che realizza Pukki per il pareggio dei conti. L'Italia non demorde e torna ad offendere, il nuovo vantaggio arriva grazie ad un rigore generoso concesso dall'arbitro e all'esecuzione perfetta di Jorginho che deposita in rete dagli undici metri.
La partita termina con un ultimo assedio finlandese che però non porta alla creazione di occasioni da rete, perciò il match si conclude con la vittoria di misura della nazionale italiana.

Armando Izzo protagonista di una buona prestazione in Finlandia-Italia


Giudizio sulle due prestazioni dell'Italia

L'Italia è in forte crescita, Mancini sta risollevando la nazionale dopo la dolorosa esclusione dai Mondiali di Russia 2018. Il gruppo è unito e la voglia di fare bene è tanta, però la fragilità difensiva, le disattenzioni e i cali di concentrazione sono evidenti. In due partite abbastanza semplici, gli azzurri sono riusciti a complicare le cose regalando un goal a partita agli avversari concedendo dei palloni in zone e situazioni di potenziale pericolo.
Non penso che questa nazionale sia in grado, in questo momento, di poter competere con le top nazionali d'Europa. Mancini ha ancora molto da lavorare per disciplinare i giovani, per farli crescere e rendere al meglio con la maglia azzurra.
Per ora l'obiettivo rimane la qualificazione agli Europei che può già arrivare nella prossima sfida con la Grecia che si disputerà allo Stadio Olimpico, poi diventerà una necessità allenare la concentrazione e l'attenzione difensiva per presentarsi all'Europeo con la possibilità di fare bene e di vivere questa competizione da protagonisti.