giovedì 6 febbraio 2020

Festival di Sanremo 2020: Rancore canta "Eden" sul palco dell'Ariston, il significato della canzone .

Rancore, alla prima apparizione tra i concorrenti di Sanremo, si è esibito cantando "Eden", in gara per la settantesima edizione del Festival della musica italiana; ecco il significato della canzone.

Rancore si è presentato sul palco dell'Ariston nella seconda serata del Festival e si è esibito con il nuovo singolo "Eden" in gara per la settantesima edizione del Festival di Sanremo. L'artista ha portato sul palco un genere molto controverso come il rap, difficile da apprezzare dal target generazionale di Sanremo che continua a proporci ospiti che sono stati protagonisti di edizioni passate del Festival come I Ricchi e Poveri, Albano e Romina e Massimo Ranieri per citarne alcuni, sottolineando la fascia di età a cui lo show punta maggiormente. 
Nonostante tutto Amadeus si è impegnato nel cercare di garantire anche qualche artista per le generazioni più giovani tra cui Rancore, Junior Cally, Lamborghini ma anche Elodie e Pinguini Tattici Nucleari che, a differenza dei primi artisti citati, realizzano un prodotto musicale molto più conforme agli standard del Festival e quindi più facile da accettare dal pubblico. 
Tutto ciò per evidenziare come, nonostante i tentativi di ringiovanire il Festival, le novità vengano sempre disprezzate e questo comporta logicamente ad un rifiuto di molti artisti a partecipare al Festival, un esempio lampante è Salmo che ha rinunciato all'invito come ospite.

Rancore mentre stringe tra le mani una mela, la metafore delle scelte dell'uomo.
Rancore mentre stringe tra le mani una mela, la metafora delle scelte dell'uomo.

Detto ciò Rancore ha portato sul palco un pezzo molto articolato e, a livello di contenuti, molto elaborato e ricercato. In "Eden" Rancore riesce a ripercorrere parte della storia dell'uomo attraverso la figura della mela che è la metafora della scelta, la scelta che hanno compiuto Adamo ed Eva nell'Eden, la scelta che l'uomo compie ogni giorno e che influenza il mondo intero. 
Cita l'attentato alle Torri Gemelle; le guerre in Iraq, Siria e nelle zone del Medio Oriente; le scoperte di Isaac Netwon ispirate da una mela caduta da un albero; il famoso logo Apple; il mito del Giudizio di Paride; il genio di Turing e la rivoluzione informatica; il quadro "Il figlio dell'uomo" di René Magritte e infine Guglielmo Tell. 
Questo lunghissimo elenco è fatto per dimostrare e far capire al pubblico medio sanremese la profondità e l'elaborazione di un testo rap che spazia dalla scienza, alla letteratura, passando per la storia e l'arte soltanto con una mela. E' un invito a cercare di capire il messaggio artistico della nuova generazione che, a livello discografico, sta dominando tutte le classifiche. A primo impatto non si riescono a cogliere tutti i riferimenti e i sottotesti ed è per questo che nel rap bisogna leggere e interessarsi ai testi e ai contenuti, ovvio che questo genere non è certamente molto orecchiabile e la musicalità non è contagiosa perché si punta a trasmettere un messaggio elaborato e, in certi casi, poetico rispetto a garantire al pubblico un tormentone che risuonerà in radio. 

Rancore, al termine della serata, si è posizionato ventiduesimo sui ventiquattro cantanti in gara, riconfermando il trend negativo del rap a Sanremo.

                                               

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