lunedì 19 agosto 2019

Rap e politica: due realtà in connessione

Rap e politica sono in stretta connessione: è inevitabile per un'artista non mettere il proprio pensiero e giudizio nei propri pezzi, anche per quanto riguarda la politica.

Massimo pericolo brucia la tessera elettorale, 7 Miliardi official videoclip
Massimo Pericolo mentre brucia la tessera elettorale nel videoclip di "7 miliardi"
La politica è una parte importante della vita civile di ogni singolo uomo ed è per questo che ognuno di noi, chi più e chi meno, ha a che fare con essa. In particolare, molte volte, personaggi di spicco e influenti hanno criticato la politica e le istituzioni nazionali. Così hanno fatto anche numerosi rapper della scena che hanno lanciato frecciatine a figure politiche importanti, tanto da creare un vero e proprio sottogenere del rap: il political rap, che tratta appunto di politica.

In America ad esempio, sono molti gli artisti, attori e personaggi famosi che si sono schierati contro il presidente americano Donald Trump tra cui Eminem che lo insultò nei suoi freestyle.

In italia, l'estate scorsa, aveva fatto molto clamore lo scontro pesante tra il leader della Lega Salvini e il rapper romano Gemitaiz che su Instagram aveva scritto: "Salvini ti auguro il peggio. Se muori facciamo una festa.". Quest'anno, con l'uscita del Machete Mixtape 4, Gemitaiz nella traccia MAMMASTOMALE ha lanciato nuovamente una frecciatina al movimento leghista: "Che tanto qua non cambia mai una sega/ Fra so che tuo padre ha votato Lega". Un'altro artista che ha criticato nei suoi pezzi Salvini è Ghali che si è mosso sempre in difesa dei diritti degli immigrati e di conseguenza si trova in netto contrasto con il leader leghista. In un remix di Vossi Bop uscito recentemente, Ghali approfondisce ancora il tema degli immigrati con evidenti frecciatine alla crisi politica causata dalle ONG che cariche di migranti sostano al confine italiano richiedendo lo sbarco nelle nostre coste; utilizza un'ironia pungente nel descrive tutto ciò. Massimo Pericolo è un altro esempio di rapper che, in una sua canzone, ha parlato di politica anche se in modo molto provocatorio. Infatti nel brano "7 Miliardi" che lo ha consacrato nella scena, Massimo si esprime così: "Non voto che tanto non serve". Per di più nel video si deve lui che brucia la sua tessera elettorale. A mio parere si tratta di un verso provocatorio che denota la sfiducia dei ragazzi di provincia nei confronti della politica. Si tratta certamente di un messaggio sbagliato perchè votare è un nostro dovere e non possiamo ipotizzare un cambiamento se ci disinteressiamo alla politica.

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